Il Veneto è una delle regioni che fa del vino una vera e propria cultura e le strade del vino in provincia di Vicenza, come quella del Torcolato e dei vini di Breganze, quella del Recioto del vino Gambellara DOC oppure la strada del vino Lessini Durello, vengono riconosciute come le espressioni più importanti di questa tradizione.
Del resto il Veneto viene qualificato come la regione vitivinicola più estesa e produttiva d’Italia con i suoi 78.200 ettari dove, tra montagna, collina e pianura, viene coltivata la vite. In questa intera area, secondo dei dati di qualche anno fa, venivano prodotti quasi 9 milioni di ettolitri di vino, di cui circa il 53% erano DOP e il 41% IGP.
La coltura della vite in Veneto risale all’epoca preromanica, anche se solamente a partire dal VII secolo A.C. si trovano le prime documentazioni sui vini di questa zona, ad opera dei Romani con Columella e Plinio il Vecchio che li citano nei loro scritti.
Dopo un periodo di declino dovuto alle invasioni barbariche, la produzione toccò il massimo splendore con l’avvento della Repubblica della Serenissima e cominciò la fama dei vini della zona di Treviso, di Vicenza e della Valpolicella che iniziarono ad essere esportati negli altri Paesi.
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L’800 invece fu il secolo in cui vennero fatti i primi studi sulle caratteristiche del territorio e delle varietà di vite che meglio vi si adattavano, studi che però vennero interrotti ben presto, per il propagarsi di alcune malattie della vite come l’oidio, la peronospora e la fillossera che causarono una brusca interruzione della coltivazione delle piante ed una conseguente diminuzione della produzione.
Fu solo negli anni ‘50 del secolo scorso che nella regione iniziò la vera ripresa dell’enologia e si cominciò a comprendere l’importanza strategica della qualità nel vino, avviando un processo che diede i suoi primi risultati negli anni ’90 e che oggi raccoglie i suoi frutti per intero.
Come accennato prima, l’intera regione viene coinvolta nella coltivazione della vite e molti sono i vitigni che caratterizzano il territorio: le colline del Garda veronese e la Valpolicella sono famose per la coltivazione dei vitigni a bacca nera quali Corvina, Rondinella e Molinara, che danno origine al Bardolino e ai vini della Valpolicella.
Tra le province di Verona e Mantova, troviamo la zona del Lugana, un vino prodotto con il vitigno Trebbiano di Soave; nel padovano, sui Colli Euganei, sono coltivati soprattutto i vitigni rossi internazionali ed il Moscato giallo da cui nasce il Moscato Fiori d’Arancio DOCG mentre nel trevigiano si coltiva il glera da cui ha origine il Prosecco.
Per quanto riguarda la provincia di Vicenza, vengono coltivati vitigni diversi tra loro: nella zona tra i Monti Lessini e i Colli Berici, troviamo il comprensorio di Soave e di Gambellara, noto per i vini bianchi a base di uve Garganega; i Monti Berici sono soprattutto noti per i rossi, con il Cabernet Sauvignon, il Merlot e il Tocai Rosso mentre l’area pedemontana del Vicentino oltre che per i rossi, è famosa per il vitigno autoctono Vespaiola da cui viene prodotto il vino passito Torcolato di Breganze.
Strade del vino in provincia di Vicenza: vinoTorcolato e dei vini di Breganze
La Strada del Torcolato e dei Vini di Breganze è un percorso enoturistico che si sviluppa nella fascia pedemontana vicentina compresa tra le vallate dei fiumi Astico e Brenta, all’interno della zona DOC di Breganze e che comprende in tutto o in parte, i comuni di Bassano del Grappa, Breganze, Fara Vicentino, Marostica, Mason, Molvena, Montecchio Precalcino, Pianezze, Salcedo, Sandrigo, Sarcedo, Schiavon e Zugliano.
La Strada del Torcolato e dei Vini di Breganze è un itinerario, di circa 40 km, molto vario e affascinante da percorrere, perché durante il tragitto si possono ammirare paesaggi magici con la collina che incontra la natura, dei meravigliosi esempi di architettura come le Ville Palladiane e naturalmente si possono degustare i magnifici vini della zona, accompagnandoli magari con i prodotti tipici che questa provincia offre, come i Torresani di Breganze, la Soppressa vicentina, l’Asparago di Bassano e la Ciliegia di Marostica.
Si parte dalla cittadina di Thiene dove spicca la villa Da Porto Colleoni, detta anche il Castello per le torri che la cingono e l'appariscente merlatura: nelle sue piazze ad ottobre si tiene la Fiera Franca, una rievocazione storica in costume del Mercato Franco Rinascimentale Thiene 1492.
Vi consigliamo poi una piccola deviazione verso est ed arrivare a Lonedo di Lugo, nel comune di Lugo di Vicenza, dove sorgono le Palladiane Villa Godi Malinverni e Villa Piovene, da cui, oltre alle bellezze architettoniche, è possibile ammirare lo stupendo panorama della pianura vicentina.
Dopo pochi chilometri si arriva a Breganze, cuore dell'omonima Doc dal 1968 e da sempre nota come terra di vini di grande qualità. Qui ogni anno nella piazza principale si celebrano, grazie al Consorzio Tutela Vini DOC di Breganze, "La Prima del Torcolato", a gennaio, il Festival/sagra del Vino a maggio e la Vespaiolona a giugno.
Breganze vale la pena visitarla anche per la sua particolarità architettonica: dominata dal caratteristico campanile, visitabile e tra i più alti del Veneto, era stata per molto tempo un centro fortificato sulla strada dell'Altopiano dei Sette Comuni, come testimoniano le numerosi torri che vennero sostituite dalle colombare che, ancora oggi, si possono scorgere, lungo le vie del centro.
Continuando l’itinerario, si scende verso la pianura dove si incontrano su un colle isolato, la Bastia di Montecchio Precalcino e la ridente Sandrigo, la patria del Baccalà alla Vicentina, considerato il piatto tipico più celebre della nostra provincia.
Dopo aver transitato per Mason Vicentino famoso per i suoi ciliegi, si arriva nella medioevale città di Marostica, cinta dalle mura merlate che racchiudono la Piazza degli Scacchi e collegano i due castelli, inferiore e superiore.
Il tracciato si conclude nella millenaria Bassano del Grappa, una delle più belle città della provincia italiana, il cui simbolo più celebre è il Ponte degli Alpini, realizzato su disegno del Palladio e che collega le due sponde del fiume Brenta.

Strade del vino in provincia di Vicenza: Recioto e vino Gambellara D.O.C
Un altro itinerario molto caratteristico e affascinante da percorrere è la Strada del Recioto e del vino Gambellara DOC, un tragitto che scorre tra le colline di queste zone e che dà la possibilità ai suoi visitatori di vivere una vacanza, rilassandosi tra i meravigliosi edifici storici e le aree naturali.
Questa Strada si estende lungo la bassa valle del Chiampo, nella zona occidentale della provincia di Vicenza, in un territorio di origine vulcanica che comprende i comuni di Gambellara, Montebello Vicentino, Montorso e Zermeghedo ed è possibile visitare con piccole deviazione anche altre piccole splendide realtà come Montecchio Maggiore, Arzignano e Chiampo. Soprattutto Montecchio Maggiore è un centro di notevole attrazione turistica, dove è possibile visitare i castelli di Romeo e Giulietta, romanticamente contrapposti tra le colline, e la villa Cordellina Lombardi, un gioiello architettonico di epoca settecentesca, nota soprattutto per un grande ciclo affrescato dal Tiepolo e oggi scenario d'eccezione di manifestazioni enogastronomiche.
La strada del vino Lessini Durello
La strada del vino Lessini Durello come quella del Recioto e della Gambellara DOC si trova anch’essa a cavallo delle province di Verona e Vicenza e comprende una fascia collinare caratterizzata da terreni di origine vulcanica e considerata una delle più fertili e pregiate zone vinicole d’Italia. Il territorio interessato abbraccia le zone dell'alta Val d'Illasi, la Valle del Tramigna e i comuni più a nord della Val d'Alpone per la parte veronese mentre l’area vicentina comprende le vallate del Chiampo, del Leogra e dell'Agno. Sono molti i comuni della provincia vicentina interessati alla coltivazione della DOC Lessini Durello e alcuni sono anche vicini a Villa Solatia, come Costabissara, Isola Vicentina, Malo, Marano Vicentino, Monte di Malo e Schio.
Vista la vastità del territorio coinvolto nella sua produzione, sono molteplici anche gli itinerari che si potrebbero percorrere, tra i tanti abbiamo scelto quello che da Montecchio Maggiore arriva a Bolca e che, oltre a far gustare le specialità gastronomiche tipiche abbinate al Durello, dà la possibilità, a chi intraprende questo tour, di conoscere alcuni luoghi di notevole interesse storico, architettonico ed ambientale.
Si parte dall’uscita dell’autostrada di Montecchio Maggiore e non molto lontano, come abbiamo accennato prima, è possibile visitare Villa Cordellina, una nobile dimora settecentesca famosa per gli affreschi di Giovan Battista Tiepolo, che nel 1743 realizzò un ciclo pittorico, ispirandosi ai fasti di Scipione l'Africano e di Alessandro Magno.
Da lì si possono raggiungere i due manieri di Montecchio, il Castello della Villa e il Castello della Bellaguardia, popolarmente conosciuti anche con il nome di Castello di Romeo e Castello di Giulietta: entrambi costruiti nel 1300, furono fatti edificare dagli Scaligeri, signori di Verona e di Vicenza, per difendere il grande territorio che si estende fra le vallate del Chiampo e dell'Agno e la pianura.
Prima di continuare in direzione Montorso, dove si trova la Villa Da Porto progettata dall’architetto francese Charrette e considerata una delle dimore signorili di più forte impatto scenografico del vicentino, vi consigliamo una piccola deviazione ad Arzignano, un centro molto rinomato per l'industria tessile e per quella conciaria, dove vale veramente la pena visitare la settecentesca Villa Mattarello e i resti di un fortilizio medioevale.
L’itinerario prosegue in direzione Montebello dove, oltre alle numerose case provviste di colombare, si trovano i resti di una fortezza costruita dopo il Mille e che venne edificata e ristrutturata in epoche diverse: la parte ad ovest del mastio e molto probabilmente tutta la parte inferiore del corpo principale risalgono al XII secolo mentre la parte centrale dell’edificio, adibito ad uso residenziale, fu radicalmente ristrutturato e notevolmente ampliato una prima volta nella seconda metà dell'Ottocento e successivamente negli anni ‘30.
Lasciata Montebello, si sale su per le colline coltivate dove si alternano viti e ciliegi da cui ci si addentra nel cuore della produzione del Durello, di Gambellara e del Vin Santo: qui, in questo spicchio di terra, vi consigliamo prima un’escursione nel bosco di Roncà per scoprire le eccellenze naturalistiche della Val Nera, poi un rapido giro a San Giovanni Ilarione, famosa per le lavorazioni artigianali del cuoio.
Proseguendo la Strada, dopo aver passato il centro di Vestenanova, si arriva a Bolca, punto di arrivo di questo nostro itinerario e conosciuta in tutto il mondo per i suoi fossili.
Vi consigliamo una visita al museo locale recentemente ristrutturato, che permette di immergersi in una laguna tropicale di più di 60 milioni di anni fa e di scoprire le specie che vi abitavano: tra i tanti reperti, è anche esposta una delle prime ampelidee fossili antenata della vitis vinifera.
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