Lo scrigno dei capolavori di Canova
MUSEO, CANOVA, CAPOLAVORI
POSSAGNO
Distanza da Villa Solatia
57.3
chilometri
Durata consigliata escursione
1/2 Giornata
Possagno è un piccolo comune in provincia di Treviso diventato famoso per aver dato i natali ad Antonio Canova.
Nato nel 1757, Canova è stato il più grande esponente del Neoclassicismo per la scultura.
Il tempio canoviano, la casa natale diventata Museo e la Gypsotheca sono i lasciti del Canova al suo paese natale.
Questo piccolo paese della Marca Trevigiana ebbe una grande rilevanza anche durante le due Guerre Mondiali.
Durante la Grande Guerra la prima linea del fronte italiano si trovava poco distante da Possagno.
I possagnesi per ricordare quanti persero la vita, posero nel 1925 sul Monte Palon una grande croce che sovrasta il paese.
Durante la seconda guerra mondiale, dopo l’occupazione tedesca del settembre 1943, i cittadini di Possagno nascosero decine di famiglie di profughi ebrei provenienti dalla Croazia per evitare loro la deportazione, nonostante la città subisse continue azioni di rastrellamento alla ricerca di partigiani.
Oggi Possagno è una meta molto ambita per gli amanti dell’arte che vogliono conoscere il percorso di questo artista partendo dalla visita della casa Museo, la Gypsotheca dove sono raccolti la gran parte delle sue opere in gessi ed infine il tempio donazione fatta alla parrocchia del suo paese.
TEMPIO CANOVIANO
Il Tempio Canoviano è la chiesa parrocchiale consacrata alla Santissima Trinità.
Agli inizi del ’800, la chiesa di Possagno aveva bisogno di urgenti lavori di restauro e la comunità chiese al Canova, sempre molto magnanimo e devoto, di provvedere alle spese del restauro.
L’artista, volendo lasciare un segno indelebile ai posteri, decise di ricostruire la chiesa ex novo e ideò il progetto con l’idea di associare il classicismo greco con l’architettura romana e l’arte cristiana, realizzando una costruzione che avesse, una cupola e una struttura circolare come il Pantheon romano, delle colonne doriche come il Partenone ateniese e un abside con l’altare maggiore, caratteristici di una chiesa cristiana.
La posa della prima pietra fu fatta l11 luglio del 1819 e nei lavori fu coinvolta tutta la comunità di Possagno e dintorni.
Tranne alcuni materiali come la calce e la sabbia a carico del Comune, tutto il resto delle spese, compresi i 250 operai che servirono per i lavori, furono a carico del Canova. Purtroppo lo scultore morì il 13 ottobre 1822 senza poter vedere l’opera finita.
Come da sue volontà, il Tempio venne ultimato dal fratellastro il vescovo Giovanni Battista Sartori e i lavori si completarono il 7 maggio 1832.
Con la realizzazione di questa costruzione, l’intento del Canova era quello di mettere nel Tempio la colossale statua della Religione, il cui modello è esposto nell’aula della Gipsoteca, affinché insieme potessero rappresentare la glorificazione di Dio.
GYPSOTECA DEL CANOVA
La Gipsoteca è la parte del Museo Canova dove sono raccolti gli originali in gesso delle opere del maestro che poi venivano realizzate in marmo.
La Gipsoteca canoviana viene considerata la collezione monografica più grande d’Europa Fu fatta erigere dal fratellastro, il vescovo Giovanni Battista Sartori, dopo la morte del Maestro. L’intento era quello di riportare le opere da Roma a Possagno per unirle in un unico edificio.
La realizzazione del progetto dell’edificio, a pianta basilicale, fu affidata all'architetto Francesco Lazzari mentre l’allestimento, che doveva essere fedele all’atelier romano, fu affidato allo scultore Pasino Tonin e fu completato nel 1844.
Fu soggetta a restauro da parte di Stefano e Siro Serafin che consentì di riaprirla dopo che la Prima Guerra Mondiale ne aveva distrutto alcuni gessi e lesionati molti altri.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, per evitare ulteriori danni, la Gipsoteca venne svuotata e i gessi furono conservati nel Tempio di Possagno.
Nel 1957 venne costruito, ad opera dell’architetto Scarpa, un nuovo edificio per poter conservare tutte quelle opere e i bozzetti in terracotta, che non avevano trovato fino ad allora giacevano nei depositi.
Vennero disposti internamente ad un involucro architettonico su dei livelli lucidi ma non perfettamente allineati, per permettere alla luce di filtrare dall’alto e così da avere un effetto scenografico di alto livello.
Ancora oggi questo spazio è l’unico portato a compimento dove sono conservati tutti i bozzetti in argilla e terracotta, accanto alle sculture in gesso.
LA CASA MUSEO DEL CANOVA
La Casa natale oggi è casa Museo, testimonianza viva della vita intima dell’artista. Canova tornava spesso nella casa natia per riposare e riprendersi dalle fatiche del suo lavoro a Roma.
A Possagno comunque non rimaneva inattivo, infatti si dedicava al disegno e alla pittura, usati poi come modelli e ispirazioni di future sculture.
La Casa Natale, come si può vedere oggi, è il frutto dell’ultima ristrutturazione voluta proprio dal Canova tra fine Settecento e i primi anni dell’Ottocento quando volle aggiungere, al corpo originale, la Torretta e la Sala degli Specchi.
Nelle stanze si possono ammirare i dipinti, gli strumenti da lavoro, i vestiti, i marmi, i disegni, le incisioni, l’arredo originale dell’Ottocento, la biblioteca nella Torretta dove venne dipinta la Pala della Deposizione, conservata oggi nel Tempio di Possagno, e il seminterrato dove c’era lo studio di scultura.
La Casa Museo si affaccia inoltre su uno splendido giardino, ed è possibile passeggiare tra meravigliosi roseti e accedere al frutteto, dove si può ammirare il pino domestico, la “pignera”, piantato dallo stesso Canova nel 1799.