top of page

Spiritualità e bellezza vicentina

CITTà, MUSEO, SANTUARIO

MONTE BERICO

Distance from Villa Solatia

9.4

kilometres

Recommended excursion duration

2 Ore

Il Santuario sorge in vetta al colle che domina a sud-ovest la città di Vicenza. Le sue origini sono legate a due apparizioni della Beata Vergine:la prima nel 1426, la seconda l'anno successivo. Vicenza in quegli anni era stata colpita da una terribile pestilenza. La tradizione vuole che la Madonna avesse chiesto a una giovinetta che si facesse portavoce di una richiesta: la costruzione in quel luogo di una Chiesa a lei dedicata con la promessa della fine della peste. Così fu.

IL SANTUARIO

Le origini del Santuario di Monte Berico sono legate alle due apparizioni della Madonna a Vincenza Pasini, una donna che portava cibo al marito che lavorava sul colle: la prima del 7 marzo del 1426, la seconda del 1 agosto 1428. La Madonna prometteva la fine della peste e chiedeva che in quel luogo le fosse dedicata una chiesa. Così nel 1428, in pochi mesi, sorse la prima chiesetta tardogotica. Dopo un breve periodo in cui la chiesa era governata dai frati di Santa Brigida, il complesso fu affidato ai Servi di Maria (1435), tuttora custodi del santuario.
Da allora il santuario subì una serie di modifiche: dal 1493 al 1498 venne ampliato il convento; nel 1475 venne ampliata la chiesa ad opera di Lorenzo da Bologna; su disegno di Palladio, nel 1590-91 si operò un ampliamento del quale però non rimane traccia perché completamente demolito nel 1687; nel 1703 fu realizzata la chiesa barocca ad opera di Carlo Borella; tra il 1825 e il 1852 venne realizzato il nuovo campanile su progetto di Antonio Piovene, questo intervento provocò la distruzione del coro di Lorenzo da Bologna e il danneggiamento dell’annessa sacrestia; nel 1860-61 venne rifatta la facciata della prima chiesa ad opera di Giovanni Miglioranza.

LA VIA DEI PORTICI

Percorrendo in salita via San Bastian, dove si trovava una delle residenze di Fogazzaro, Villa di S. Bastian, distrutta dai bombardamenti nel 1943, ci si immette in Viale D'Azeglio e poi in Viale X giugno, si possono ammirare i Portici di Monte Berico realizzati nel 1746 su un progetto del Muttoni particolarmente sobrio. La sequenza degli archi che conduce alla Basilica della "Madonna da Monte" (Santuario) fa riferimento alla preghiera del Rosario: 150 Ave Maria e i 15 Misteri della vita della Vergine. Ogni cappella dedicata ad un Mistero, l'apparizione della Madonna e l'istituzione del Rosario sono stati decorati tra il 1899 e il 1900 ad affresco dal Bressanin e dal De Stafini. I Portici, pur ispirati da quelli del Dotti a Bologna, si distinguono per la severità e semplicità della concezione, lontani da influssi barocchi.

IL BELVEDERE

Conclusa la passeggiata sotto ai portici, si apre sulla vostra destra il Piazzale della Vittoria, davanti alla facciata settentrionale della Basilica.
L’ampia spianata, ora in parte parcheggio, fu realizzata a partire dal 1920 per commemorare i caduti nella grande guerra.
Il belvedere, delimitato da 360 metri di balaustra, offre un panorama mozzafiato della città, nonché un osservatorio speciale delle Prealpi vicentine che circondano la città del Palladio.
Il piazzale fu inaugurato il 23 settembre 1924 dall’allora capo del governo Benito Mussolini, dopo 4 anni di lavoro che misero a rischio anche la sicurezza della Basilica.
L’amministrazione locale voleva, con la costruzione di questo grande piazzale, abbracciare con lo sguardo i propri soldati, per rendere loro omaggio e non dimenticarli.
Nelle giornate terse è infatti possibile ammirare il Monte Pasubio, il Massiccio del Grappa e il Montello, che più di ogni altro luogo in Italia sono stati scenario degli scontri e degli orrori della guerra.
Sulla sinistra del Belvedere, alle spalle del monumento ai Caduti del 1848, è consigliabile la visita al giardino della Vittoria, costruito negli anni ‘20 come pertinenza della Villa Belvedere.
Ora il giardino, restaurato nel 2018, accoglie specie arboree ornamentali, arbustive e rampicanti come la clematide, la rosa di Mulligan, il ficus rampicante, il caprifoglio e varietà tappezzanti come l’anemone dei boschi, il mughetto, la pervinca.
Consigliamo, infine, di proseguire la passeggiata oltre il santuario verso Villa Guiccioli, realizzata nel 1788, diventata sede del Museo del Risorgimento e della Resistenza e dotata di un giardino botanico di oltre 536 piante appartenenti sia alla flora locale che a specie esotiche.

bottom of page